Lightworker.it 
 per diffondere la luce, insieme 
 
 

Attività Solare

14 dicembre 2006
 

 

 

Attività solare e fenomeni fisici planetari ad essa connessi

a cura di Michele Nardelli

Il 31 Luglio scorso è apparsa sulla superficie del Sole una piccola macchia solare. Questa macchia solare è molto particolare: è “invertita”.

Una macchia solare invertita è un chiaro segnale che un nuovo ciclo solare sta per avere inizio. L’attività del Sole è suddivisa in cicli di 11 anni, oscillando tra stati di quiete e stati di grandi movimenti. Attualmente ci troviamo nel ciclo di quiete (precisamente giusto nella metà, quindi nel semi-ciclo di 5,5 anni che dovrebbe avere il culmine tra il 2006 ed il 2007).

Siamo vicini alla fine del 23-esimo ciclo solare, che ha raggiunto il suo picco nel 2001. Il prossimo ciclo solare potrebbe iniziare da un momento all’altro, riportando il Sole ad uno stato burrascoso e raggiungere il suo picco intorno al 2012.

Gli studiosi sono molto ansiosi di analizzare il prossimo ciclo solare in quanto dovrebbe essere eccezionalmente movimentato, forse il più tempestoso di molti decenni. Macchie ed esplosioni solari torneranno in abbondanza, producendo abbaglianti aurore e pericolose piogge di protoni nello spazio.

Probabilmente il nuovo ciclo è già iniziato, afferma il fisico solare David Hathaway. La prima macchia di un nuovo ciclo solare è sempre invertita. I fisici solari sanno ormai da parecchio tempo che la polarità magnetica delle macchie varia da ciclo a ciclo: Nord-Sud diviene Sud-Nord, e viceversa. La macchia solare invertita potrebbe essere un chiaro messaggio dell’inizio del 24-esimo ciclo.

Lo scorso 7 Novembre un' esplosione solare ha prodotto un’eruzione di onde radio di 18-22 Mhz. Un’intensità così alta “da sembrare il suono lungo e persistente di un treno merci”, ha riferito l’astronomo Thomas Ashcraft, che ha registrato i suoni usando il suo radio-telescopio ad onde corte nel New Mexico.

In una nota apparsa in “PRAVDA.Ru” dell’8 Dicembre c.m. si apprende che gli scienziati dell’Istituto di Magnetismo Terrestre hanno reso noto che nel corso di questo fine settimana la Terra verrà influenzata ed investita da una potente tempesta magnetica, provocata il 5 Dicembre da uno scarico di energia da parte del Sole, il più potente nel corso degli ultimi 30 anni (ricordiamo, senza per questo voler allarmare nessuno, che 30 anni fa, nel 1976 si verificò un’intensa attività sismica, anche in Italia con il tragico terremoto del Friuli nel Maggio del 1976) e dal volume superiore di migliaia di volte rispetto ad uno consueto. Gli specialisti hanno definito questo fenomeno un’anomalia. Attualmente il Sole, come abbiamo riferito precedentemente, si trova nella sua fase di attività minima, sprovvisto cioè delle cosiddette “macchie solari”, che sono una potente fonte di emissione elettromagnetica. Secondo le previsioni la tempesta magnetica in corso dovrebbe prolungarsi orientativamente sino al 15 Dicembre. A questo proposito i medici avvertono che nel corso della prossima settimana anche le persone sane potranno essere soggette a stati di irascibilità e nervosismo, con possibili problemi di sonno e calo di concentrazione sul lavoro, mentre alle persone che più risentono di questi fenomeni, cioè a coloro che hanno problemi di pressione e di cuore, i medici consigliano di evitare di affaticarsi e cercare di riposare il più possibile. A causa della tempesta magnetica attualmente in corso, secondo gli esperti, potranno verificarsi serie intermittenze sulle linee elettriche ed è lecito attendersi anche grossi problemi per ciò che concerne l’operatività dei satelliti dai quali sulla Terra dipendono molti tipi di comunicazioni.

Analizziamo ora le fenomenologie fisiche connesse a questa recrudescenza dell’attività solare.

Anzitutto è importante evidenziare che per quanto riguarda la parte esterna del campo magnetico terrestre, si possono osservare oscillazioni connesse (i) al ciclo delle macchie solari, (ii) alla ricorrenza semiannuale delle tempeste magnetiche, (iii) a quelle generate dall’azione delle correnti delle maree atmosferiche in seno alla ionosfera a periodo diurno, (iv) alle variazioni connesse alle tempeste magnetiche di durata fino a qualche giorno, (v) alla magnetosfera (le micropulsazioni abbastanza regolari, con frequenze intorno agli Hz e fino ai 100 Hz ed intensità dell’ordine del nT), (vi) ai temporali con variazioni di alta frequenza, (vii) all’azione gravitazionale luni-solare ed ai diversi fenomeni visibili sulla cromosfera solare, dai flares (brillamenti), alle macchie solari, al vento solare, etc.(Palumbo 1981).

La genesi delle micropulsazioni “regolari” va ricercata nella magnetosfera, la regione dello spazio in cui è confinato il campo magnetico terrestre per effetto del vento solare (un flusso supersonico di plasma, costituito da elettroni e protoni emesso dal Sole, quindi da stringhe fermioniche, che per effetto del modello Palumbo-Nardelli sono in relazione di corrispondenza biunivoca con le stringhe bosoniche. Anche quindi nel Sole è valida la relazione azione di stringa bosonica à azione di superstringa (comprensiva di stringhe fermioniche). Difatti si ha una continua trasformazione di massa (fermioni) in energia (bosoni)). Continue variazioni nella velocità, densità, campo magnetico, etc. del vento solare determinano un incessante stato di variabilità all’interno della magnetosfera e condizioni fisiche molto complesse. Le variazioni magnetosferiche, attraverso complessi meccanismi fisici investigati, determinano oscillazioni del campo magnetico terrestre e, conseguentemente, anche le microfluttuazioni “regolari”. Il vento solare può essere accompagnato da una macroturbolenza, responsabile delle tempeste geomagnetiche, oppure dalla microturbolenza generatrice delle micropulsazioni del campo magnetico terrestre.

È anche utile ricordare che è stata accertata una significativa correlazione fra il numero dei maggiori terremoti delle aree italiane e del Pacifico con le componenti mareali del campo magnetico terrestre esterno e con l’attività solare attribuendola ad un fenomeno di magnetostrizione (Palumbo 1989).

Riguardo al mese di Novembre è importantissimo evidenziare che nei giorni 6 e 16 il numero delle macchie solari (number sunspots) è stato rispettivamente di 62 e 50, i numeri più elevati di questo mese. Nel corso di questi ultimi anni alcune ricerche condotte dal Nardelli, hanno messo in relazione l’aumento dell’attività solare con fenomeni di “perturbazione gravitazionale di origine planetaria”. In altre parole, durante i periodi in cui alcuni pianeti si trovano in fase di congiunzione e/o di opposizione con la Terra, il Sole e la Luna, si produce una vera e propria “marea gravitazionale” che interessa sia l’involucro esterno della nostra stella, sia, per quanto concerne la Terra, l’atmosfera e la crosta terrestre. Da qui le possibili spiegazioni delle immancabili variazioni climatiche repentine di breve durata in concomitanza a tali periodi, le “meteopatie” e l’aumento della sismicità a scala planetaria (Nardelli 1989-1990).

Nello scorso mese di Novembre, ad avvalorare tale ipotesi si sono verificati i seguenti eventi sismici: 19/11 Colima, Messico 5.6° Richter, Central East Pacific Rise 6.0° Richter; 20/11 Off Coast of Los Lagos, Cile 5.3° Richter, Southern Perù, 5.8° Richter, Southern Sumatra, Indonesia 5.0° Richter, Catamarca, Argentina 4.9° Richter; 21/11 Bouganville Region P.N.G. 5.6° Richter; 23/11 Northern Xin Jiang, Cina, 5.4° Richter; 24/11 Sicilia, Italia 4.7° Richter.

Riguardo le fenomenologie planetarie, evidenziamo che il 6/11 avevamo: Sole congiunto con Venere, Mercurio e Marte. Mercurio in opposizione con la Luna ed in congiunzione con Giove e Venere, Venere congiunto con Giove e Marte ed infine Giove in opposizione con la Luna. Il giorno 16/11 la situazione planetaria era la seguente: Sole congiunto con Giove, Venere e Marte. Mercurio congiunto con Marte e Venere congiunto con Giove. Quindi gli allineamenti planetari erano:

6/11:  Sole à Luna à Giove à Venere à Marte à Mercurio;

16/11 :  Sole à Giove à Venere à Marte à Mercurio.

Ricordiamo che un evento sismico si produce, secondo questa tesi, per un fenomeno prodotto dalla risultante delle forze dei pianeti che si trovano in congiunzione, il cui effetto perturbativo interessa sia il Sole, sia la Terra, su cui si producono sia vere e proprie maree solide (maree della crosta), sia fenomeni geomegnetici innescati dalle perturbazioni gravitazionali che hanno coinvolto la nostra stella. Le maree delle Terra e le fenomenologie geomagnetiche agiscono insieme sulle faglie sia con effetto “magnetostrittivo”, sia con effetti di “dilatazione”, quindi di squilibrio mareale crostale,  e producono, o meglio, innescano sismi.

È interessante ed importante inoltre evidenziare che gli angoli orari calcolati sia per il 6 sia per il 16 Novembre, cioè i punti sulla superficie terrestre in cui le fenomenologie planetarie andavano a “cadere”, tenendo anche presente le fasi di Luna Piena del 5/11 e di Luna Nuova del 20/11, corrispondono con ottima approssimazione alle latitudini e/o longitudini interessate dagli eventi sismici.

Da quanto finora detto è sempre più probabile una prossima recrudescenza dell’attività tellurica (sismica e vulcanica) per il periodo 2006-2007, in corrispondenza del semi-ciclo dell’attività solare ed una ripresa ancora più forte durante il prossimo tempestoso ciclo solare previsto intorno al 2012.

Michele Nardelli

www.acquaracity.org