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Attività Solare |
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Attività solare e fenomeni fisici planetari ad essa connessi a cura di Michele Nardelli Il 31 Luglio scorso
è apparsa sulla superficie del Sole una piccola macchia solare. Questa
macchia solare è molto particolare: è “invertita”. Una macchia solare
invertita è un chiaro segnale che un nuovo ciclo solare sta per avere
inizio. L’attività del Sole è suddivisa in cicli di 11 anni,
oscillando tra stati di quiete e stati di grandi movimenti. Attualmente
ci troviamo nel ciclo di quiete (precisamente giusto nella metà, quindi
nel semi-ciclo di 5,5 anni che dovrebbe avere il culmine tra il 2006 ed
il 2007). Siamo vicini alla
fine del 23-esimo ciclo solare, che ha raggiunto il suo picco nel 2001.
Il prossimo ciclo solare potrebbe iniziare da un momento all’altro,
riportando il Sole ad uno stato burrascoso e raggiungere il suo picco
intorno al 2012. Gli studiosi sono
molto ansiosi di analizzare il prossimo ciclo solare in quanto dovrebbe
essere eccezionalmente movimentato, forse il più tempestoso di molti
decenni. Macchie ed esplosioni solari torneranno in abbondanza,
producendo abbaglianti aurore e pericolose piogge di protoni nello
spazio. Probabilmente il
nuovo ciclo è già iniziato, afferma il fisico solare David Hathaway.
La prima macchia di un nuovo ciclo solare è sempre invertita. I fisici
solari sanno ormai da parecchio tempo che la polarità magnetica delle
macchie varia da ciclo a ciclo: Nord-Sud diviene Sud-Nord, e viceversa.
La macchia solare invertita potrebbe essere un chiaro messaggio
dell’inizio del 24-esimo ciclo. Lo scorso 7
Novembre un' esplosione solare ha prodotto un’eruzione di onde radio
di 18-22 Mhz. Un’intensità così alta “da sembrare il suono lungo e
persistente di un treno merci”, ha riferito l’astronomo Thomas
Ashcraft, che ha registrato i suoni usando il suo radio-telescopio ad
onde corte nel New Mexico. In una nota apparsa
in “PRAVDA.Ru” dell’8 Dicembre c.m. si apprende che gli scienziati
dell’Istituto di Magnetismo Terrestre hanno reso noto che nel corso di
questo fine settimana la Terra verrà influenzata ed investita da una
potente tempesta magnetica, provocata il 5 Dicembre da uno scarico di
energia da parte del Sole, il più potente nel corso degli ultimi 30
anni (ricordiamo, senza per questo voler allarmare nessuno, che 30
anni fa, nel 1976 si verificò un’intensa attività sismica, anche in
Italia con il tragico terremoto del Friuli nel Maggio del 1976) e dal
volume superiore di migliaia di volte rispetto ad uno consueto. Gli
specialisti hanno definito questo fenomeno un’anomalia.
Attualmente il Sole, come abbiamo riferito precedentemente, si trova
nella sua fase di attività minima, sprovvisto cioè delle cosiddette
“macchie solari”, che sono una potente fonte di emissione
elettromagnetica. Secondo le previsioni la tempesta magnetica in corso
dovrebbe prolungarsi orientativamente sino al 15 Dicembre. A questo
proposito i medici avvertono che nel corso della prossima settimana
anche le persone sane potranno essere soggette a stati di irascibilità
e nervosismo, con possibili problemi di sonno e calo di concentrazione
sul lavoro, mentre alle persone che più risentono di questi fenomeni,
cioè a coloro che hanno problemi di pressione e di cuore, i medici
consigliano di evitare di affaticarsi e cercare di riposare il più
possibile. A causa della tempesta magnetica attualmente in corso,
secondo gli esperti, potranno verificarsi serie intermittenze sulle
linee elettriche ed è lecito attendersi anche grossi problemi per ciò
che concerne l’operatività dei satelliti dai quali sulla Terra
dipendono molti tipi di comunicazioni. Analizziamo ora le
fenomenologie fisiche connesse a questa recrudescenza dell’attività
solare. Anzitutto è
importante evidenziare che per quanto riguarda la parte esterna del
campo magnetico terrestre, si possono osservare oscillazioni connesse
(i) al ciclo delle macchie solari, (ii) alla ricorrenza semiannuale
delle tempeste magnetiche, (iii) a quelle generate dall’azione delle
correnti delle maree atmosferiche in seno alla ionosfera a periodo
diurno, (iv) alle variazioni connesse alle tempeste magnetiche di durata
fino a qualche giorno, (v) alla magnetosfera (le micropulsazioni
abbastanza regolari, con frequenze intorno agli Hz e fino ai 100 Hz ed
intensità dell’ordine del nT), (vi) ai temporali con variazioni di
alta frequenza, (vii) all’azione gravitazionale luni-solare ed ai
diversi fenomeni visibili sulla cromosfera solare, dai flares
(brillamenti), alle macchie solari, al vento solare, etc.(Palumbo 1981). La genesi delle
micropulsazioni “regolari” va ricercata nella magnetosfera, la
regione dello spazio in cui è confinato il campo magnetico terrestre
per effetto del vento solare (un flusso supersonico di plasma,
costituito da elettroni e protoni emesso dal Sole, quindi da stringhe
fermioniche, che per effetto del modello Palumbo-Nardelli sono in
relazione di corrispondenza biunivoca con le stringhe bosoniche. Anche
quindi nel Sole è valida la relazione azione di stringa bosonica à
azione di superstringa (comprensiva di stringhe fermioniche). Difatti si
ha una continua trasformazione di massa (fermioni) in energia (bosoni)).
Continue variazioni nella velocità, densità, campo magnetico, etc. del
vento solare determinano un incessante stato di variabilità
all’interno della magnetosfera e condizioni fisiche molto complesse.
Le variazioni magnetosferiche, attraverso complessi meccanismi fisici
investigati, determinano oscillazioni del campo magnetico terrestre e,
conseguentemente, anche le microfluttuazioni “regolari”. Il vento
solare può essere accompagnato da una macroturbolenza, responsabile
delle tempeste geomagnetiche, oppure dalla microturbolenza generatrice
delle micropulsazioni del campo magnetico terrestre. È anche utile
ricordare che è stata accertata una significativa correlazione fra il
numero dei maggiori terremoti delle aree italiane e del Pacifico con le
componenti mareali del campo magnetico terrestre esterno e con
l’attività solare attribuendola ad un fenomeno di magnetostrizione (Palumbo
1989). Riguardo al mese di
Novembre è importantissimo evidenziare che nei giorni 6 e 16 il numero
delle macchie solari (number sunspots) è stato rispettivamente di 62 e
50, i numeri più elevati di questo mese. Nel corso di questi ultimi
anni alcune ricerche condotte dal Nardelli, hanno messo in relazione
l’aumento dell’attività solare con fenomeni di “perturbazione
gravitazionale di origine planetaria”. In altre parole, durante i
periodi in cui alcuni pianeti si trovano in fase di congiunzione e/o di
opposizione con la Terra, il Sole e la Luna, si produce una vera e
propria “marea gravitazionale” che interessa sia l’involucro
esterno della nostra stella, sia, per quanto concerne la Terra,
l’atmosfera e la crosta terrestre. Da qui le possibili spiegazioni
delle immancabili variazioni climatiche repentine di breve durata in
concomitanza a tali periodi, le “meteopatie” e l’aumento della
sismicità a scala planetaria (Nardelli 1989-1990). Nello scorso mese
di Novembre, ad avvalorare tale ipotesi si sono verificati i seguenti
eventi sismici: 19/11 Colima, Messico 5.6° Richter, Central East
Pacific Rise 6.0° Richter; 20/11 Off Coast of Los Lagos, Cile 5.3°
Richter, Southern Perù, 5.8° Richter, Southern Sumatra, Indonesia 5.0°
Richter, Catamarca, Argentina 4.9° Richter; 21/11 Bouganville Region
P.N.G. 5.6° Richter; 23/11 Northern Xin Jiang, Cina, 5.4° Richter;
24/11 Sicilia, Italia 4.7° Richter. Riguardo le
fenomenologie planetarie, evidenziamo che il 6/11 avevamo: Sole
congiunto con Venere, Mercurio e Marte. Mercurio in opposizione con la
Luna ed in congiunzione con Giove e Venere, Venere congiunto con Giove e
Marte ed infine Giove in opposizione con la Luna. Il giorno 16/11 la
situazione planetaria era la seguente: Sole congiunto con Giove, Venere
e Marte. Mercurio congiunto con Marte e Venere congiunto con Giove.
Quindi gli allineamenti planetari erano: 6/11:
Sole à
Luna à Giove à
Venere à
Marte à Mercurio; 16/11 :
Sole à
Giove à Venere à
Marte à
Mercurio. Ricordiamo che un
evento sismico si produce, secondo questa tesi, per un fenomeno prodotto
dalla risultante delle forze dei pianeti che si trovano in congiunzione,
il cui effetto perturbativo interessa sia il Sole, sia la Terra, su cui
si producono sia vere e proprie maree solide (maree della crosta), sia
fenomeni geomegnetici innescati dalle perturbazioni gravitazionali che
hanno coinvolto la nostra stella. Le maree delle Terra e le
fenomenologie geomagnetiche agiscono insieme sulle faglie sia con
effetto “magnetostrittivo”, sia con effetti di “dilatazione”,
quindi di squilibrio mareale crostale, e producono, o meglio, innescano sismi. È interessante ed
importante inoltre evidenziare che gli angoli orari calcolati sia per il
6 sia per il 16 Novembre, cioè i punti sulla superficie terrestre in
cui le fenomenologie planetarie andavano a “cadere”, tenendo anche
presente le fasi di Luna Piena del 5/11 e di Luna Nuova del 20/11,
corrispondono con ottima approssimazione alle latitudini e/o longitudini
interessate dagli eventi sismici. Da quanto finora detto è sempre più probabile una prossima recrudescenza dell’attività tellurica (sismica e vulcanica) per il periodo 2006-2007, in corrispondenza del semi-ciclo dell’attività solare ed una ripresa ancora più forte durante il prossimo tempestoso ciclo solare previsto intorno al 2012. Michele Nardelli
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